domenica 30 dicembre 2012

Equa Redistribuzione?

In questi giorni il PD ha lanciato il suo mantra socio-economico 'bisogna togliere a chi ha di piu' e dare a chi ha di meno'. Come poter non essere d'accordo con una affermazione del genere? Noi Italiani, di formazione cattolica, volenti o nolenti, ce l'abbiamo nell'anima un concetto simile di equita', da libro Cuore, di profumo robinhoodiano. Ah, che bello, facciamo del bene, diamo a chi ha di meno.
Ed invece io non sono d'accordo, ritengo che il concetto, equo in termini statici (la ricchezza esiste), possa essere profondamente iniquo e devastante, se si riconsidera il concetto in termini dinamici (la ricchezza va prodotta). Mi oppongo sia all'equita' del concetto sia alla sua 'efficienza'


EQUITA'
Giovanni ed Andrea sono due compagni di classe Il primo e' un fannullone e furbacchione, il secondo e' un ragazzo studioso, serio e competente. Andrea diventa ingegnere e poi imprenditore, crea moltissimi posti di lavoro, paga le tasse ed accumula una piccola fortuna. Giovanni diventa un sottufficiale della Marina, si crogiola nella furbizia, usa trucchi e trucchetti di ogni genere per prendere qualche lira in piu' e va in pensione con 19 anni 6 mesi ed 1 giorno di lavoro (siamo ad inizio anni 90 quando ancora si poteva fare). Quando in pensione, Giovanni fa anche altri lavori, arrotondando.
Andrea guadagna molto piu' di Giovanni, paga le tasse ed i contributi e lo Stato ri-utilizza in parte i proventi anche per re-distribuire a Giovanni, il suo compagno di classe furbo e fannullone. Andrea ha di piu', e lo Stato prende a lui, per dare a chi ha di meno, Giovanni. Il concetto di cui sopra e' applicato!
Ma, tutto cio' e' equo? (per inciso, faccio presente, che, sebbene non si possano sottoscrivere nuove baby-pensioni, quelle pensioni le paghiamo ancora ed in toto)

E' ovvio che il caso di cui sopra sia un paradosso, ma io pongo una questione piu' generale. E' equo dare a chi ha di meno, oppure e' equo garantire che chi merita abbia di piu' senza che questo sia una colpa? Cosa e' equo e giusto, trasferire dai ricchi ai poveri senza porsi la domanda di come i ricchi siano diventati tali? Oppure bisogna 'correggere' il concetto di equita' per una componente di merito?

E' equo togliere a chi ha di piu' e dare a chi ha di meno, oppure utilizzare le risorse pubbliche per garantire parita' di opportunita'? Non e' piu' equo assicurare che ogni individuo abbia lo stesso punto di partenza e che si protegga solo chi non puo' avere parita' di opportunita' (perche' ad esempio affetto da malattia grave)?
La vogliamo smettere con concetti di equita' da 1800?

EFFICIENZA
Se voglio dare a chi ha di meno, mi pongo in realta' l'obbiettivo di far stare meglio chi sta peggio, giusto? Bene, io penso che spingere il concetto di 'equa re-distribuzione' ai suoi massimi termini abbia in realta' l'effetto opposto di impoverire sia chi ha meno che chi ha di piu'. Si', penso che la re-distribuzione possa essere talmente inefficiente in termini economici, da impoverire tutti e far stare ancora peggio gli ultimi, ottenendo il risultato opposto di quello che si voleva originariamente perseguire.

Mi ricollego al concetto di equita' di cui prima. Se io premio chi e' piu' povero sistematicamente, allora creo un incentivo a chi e' stato meno fortunato, o meno volenteroso, a non reagire alla sua condizione. Allo stesso tempo, creo un disincentivo a chi ha avuto fortuna, o e' stato bravo, a fare ancora meglio.
Ancora, se tolgo risorse a chi e' ricco (e magari bravo) e le do' a chi e' povero (che per una ragione o un'altra le proprie carte non le ha giocate), corro il rischio di creare un meccanismo che e' sistematicamente inefficiente: porta le risorse dove rendono di meno. Questo trasferimento e', in poche parole, inefficiente da un punto di vista economico. Se si trasferisce troppo, si rischia di minare l'efficienza del sistema, si rischia di bloccare la crescita, perche' le risorse disponibili sono usate da chi non ha capacita' produttiva.
Questo non e' equo, ne' bello, ma l'economia funziona cosi': se le risorse vanno a chi le fa produrre, la ricchezza aumenta. Se vanno nelle mani di chi i soldi li butta via, quelle risorse non vengono investite e non producono ricchezza futura. It's the economy, stupid!

1 commento:

  1. Equa redistribuzione per merito e' un utopia in un paese come il nostro dove non riusciamo nemmeno a selezionare una classe politica.

    La politica nel ns paese si occupa della redistribuzione e continuera' a farlo come annuncia Bersani.
    Quindi siamo alle solite si tratta di proclami di redistribuzione fatti al fine di smorzare le tensioni sociali, poi poco importa alla politica se effettivamente ci saranno delle persone meno fortunate che beneficeranno di questi "trasferimenti" e ancor meno importa se questi avranno la capacita' di generare ricchezza.

    Non conviene alla classe politica risolvere il problema della sussistenza, molti comincerebbero a guardare alla qualita' della vita e questo ai ns politici non conviene affatto.

    Poi i geniacci dei ns governanti, che siano politici o tecnici, usano metodi per individuare la ricchezza che sono veramente del 1800 quindi colpiscono coloro che non possono evadere (lav dipendenti e pensionati), i possessori di beni immobili, gli impreditori onesti, aumentano le accise sulla benzina, introducono tiket sulle prestazioni sanitarie, ecc.
    Tutto cioì sempre senza toccare i poteri e i centri di ricchezza forti. Insomma Medioevo!

    Personalmente, sono per l'istituzione del reddito di cittadinanza per rispistinare una certa equita'.
    E' giusto che le famiglie abbiano un minimo di sussistenza in periodi difficolta' d'altronde esiste anche in altri paesi membri e nel Regno Unito.
    Al contempo, bisogna dotarsi di strumenti di controllo efficaci perche' la sussistenza sia mirata a coloro che ne hanno veramente bisogno e non hai furbetti che sfruttano i buchi del sistema.

    Probabilmente e' vero che non sara' una redistribuzione che fa partire investimenti strutturali, ma almeno consente a dei nostri concittadini di sopravvivere.

    Purtroppo, conoscendo delle storie della mia citta', se alcuni si sono adagiati , altri hanno provato a giocare quelle "carte" senza successo oppure non le hanno neppure potute giocare...

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